Che cos’è la malattia di Crohn perianale?

La malattia di Crohn può manifestarsi a livello perianale con una grande varietà di quadri clinici coinvolgenti la cute intorno all’ano, con dermatiti o piccole ferite (ragadi), o il canale anale, con ulcerazioni, ragadi, restringimenti (stenosi), e con infiammazione purulenta che comporta la formazione di ascessi e fistole coinvolgenti il perineo o gli organi vicini (retto, vagina, vescica).

Il decorso tipico per i pazienti con malattia di Crohn perianale comprende lunghi periodi in cui delle fistole (lesioni a forma di piccolo canale che mettono in comunicazione la porzione terminale del colon con la pelle e i tessuti muscolari intorno all’ano) drenano attivamente e in maniera persistente materiale sieroso o purulento. Questa situazione presenta frequenti ricadute, e nel tempo può essere causa di formazione di cicatrici e di sviluppo di incontinenza fecale.

Le fistole perianali sono classificate in semplici e complesse. Le complesse coinvolgono in genere più di uno sfintere anale, presentano ramificazioni e/o connessioni con organi adiacenti (vagina, vescica) ed orifizi multipli, recidivano con una frequenza superiore rispetto alle semplici, hanno scarsa tendenza alla cicatrizzazione e sono particolarmente refrattarie ai trattamenti convenzionali. La presenza di una fistola complessa ha un valore predittivo negativo sul tipo di decorso clinico e sulla possibilità di trattamento chirurgico.

Qual è l’epidemiologia della malattia di Crohn perianale?

La prevalenza della malattia perianale varia tra il 21% e il 54% dei pazienti con malattia di Crohn.

Le fistole perianali si manifestano nel 25-50% dei pazienti con la malattia di Crohn e nella maggior parte dei casi (circa nell’80%) sono complesse. Possono manifestarsi a qualsiasi età senza prevalenza di sesso.

La probabilità cumulativa di sviluppare una fistola perianale è del 12% dopo un anno dalla diagnosi di malattia e del 28% dopo 2 anni.

Che cos’è la malattia di Crohn perianale?

Approfondimenti