Consigli del chirurgo
Nonostante i notevoli progressi della chirurgia moderna, la malattia perianale è una condizione che tende a cronicizzare e recidivare, per cui a tre anni di distanza dall’intervento, circa l’80% degli individui presenta segni di ricomparsa di malattia all’endoscopia ed una buona parte di questi individui potrebbe necessitare di nuovi interventi in futuro. Lo sviluppo delle terapie farmacologiche e in particolar modo l’introduzione dei farmaci biologici, possono contribuire ad abbassare la frequenza di recidive e con essa la necessità di ulteriori interventi chirurgici. Per questo motivo, si ritiene importante la sinergia tra il chirurgo e il gastroenterologo, in modo da poter affiancare alla terapia chirurgica il successivo prosieguo della terapia farmacologica, riducendo e ritardando la comparsa delle recidive.

Fase PRE-intervento
Prima di sottoporsi all'intervento, in genere il paziente viene sottoposto ad un’indagine radiologica specifica per accertare direzione, profondità, lunghezza e posizione precisa della fistola. L’indagine classica, detta fistolografia, consiste nell'iniezione di uno speciale liquido di contrasto radiopaco direttamente nel canale fistoloso. Tale procedura, al momento, viene riservata nei casi più delicati e dubbi, in quanto la risonanza magnetica della pelvi è in grado di dare una valutazione del tramite fistoloso con alta precisione nella maggior parte dei pazienti.
Anche se l’intervento non necessita generalmente di anestesia generale, solitamente si chiede al paziente di sospendere di fumare, perché il fumo aumenta il rischio d’infezione e peggiora il decorso della malattia di Crohn. Alcuni medici consigliano di assumere farmaci lassativi nei giorni che precedono il ricovero. Verrà richiesto inoltre di digiunare almeno sei ore prima del trattamento chirurgico. Qualche ora prima dell’intervento verrà consigliato/eseguito un piccolo clistere di pulizia.
Il chirurgo spiegherà il tipo d’intervento previsto, le possibili modifiche in corso d’intervento, le possibili complicanze postoperatorie e i possibili eventi avversi. Prima dell’intervento, sarà richiesto di firmare un consenso informato in cui, oltre ai dati personali, verrà riportato il tipo di intervento a cui ci si sta sottoponendo, i possibili eventi avversi, le possibili complicanze postoperatorie, e così via.
Il tempo di durata dell’intervento è variabile da procedura a procedura ed è anche in funzione del tipo di situazione (gravità) che dovrà essere risolta. Solitamente la durata oscilla da 45 minuti a due ore.
Fase POST-intervento
Dopo l’intervento di fistulectomia, il paziente dovrà osservare un periodo di assoluto riposo.
Il periodo di convalescenza varia non solo da paziente a paziente ma anche in relazione all’estensione della ferita chirurgica, alla localizzazione della fistola e alla gravità del danno.
A volte, la convalescenza del paziente potrebbe essere piuttosto fastidiosa. Per tamponare il dolore ed il fastidio arrecato dall'intervento, egli può assumere farmaci antidolorifici ed eseguire impacchi con acqua tiepida più volte al giorno.
Anche la pulizia deve essere scrupolosa. Per evitare che la ferita chirurgica si infetti nuovamente, è indispensabile che il paziente mantenga pulita ed igienizzata la lesione.
Dopo l’intervento di eliminazione della fistola, le attività lavorative e sportive potranno essere riprese quando il paziente sarà in grado di muoversi liberamente ed in modo agevole senza percepire alcun dolore.
La messa in pratica dei consigli del medico ed il rispetto del riposo minimizzano i rischi post-intervento, riducendo nel contempo le possibilità che la fistola si ripresenti o cronicizzi.